In corso 11 trial sulla correlazione tra Covid e Vitamina D
La perdita di olfatto e gusto è lamentata anche da parte di persone con carenze di vitamina D e diversi studi "supportano fortemente un possibile ruolo preventivo o terapeutico della Vitamina D nei pazienti con Covid-19". E' quanto si legge in una lettera scritta da un gruppo di ricercatori di varie istituzioni italiane, coordinati da Francesco Facchiano del Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), pubblicata sull'American Journal of Physiology-Endocrinology and Metabolism. Sono in corso almeno 11 trial clinici che mirano a testare l'utilità dell'integrazione di Vitamina D nei pazienti con Covid-19. Come già ampiamente dimostrato, infatti, il mantenimento dei normali livelli di vitamina D nel sangue può ridurre i rischi di infezioni acute delle vie respiratorie.
Inoltre, una sua carenza è anche associata a due sintomi tipici della malattia da Covid-19, ovvero la perdita dell'olfatto e del gusto lamentati da più pazienti. "Anosmia ed ageusia sono i primi sintomi nei pazienti Covid-19 ma sono stati rilevate anche in soggetti con deficit di Vitamina D", spiega Facchiano. Ulteriori evidenze "della stretta correlazione" derivano dall'osservazione che pazienti affetti dalla sindrome di Kallmann, una rara forma congenita di ridotta funzione degli ormoni sessuali, presentano spesso diverse caratteristiche comuni ai pazienti Covid-19 come problemi di olfatto e bassi livelli di Vitamina D". Queste osservazioni, sottolineano la necessità, attraverso approfonditi studi epidemiologici, di raccogliere dati per correlare l'infezione da Covid-19 e l'assetto ormonale dei pazienti stessi", conclude Facchiano.
fonte: American Journal of Physiology-Endocrinology and Metabolism
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